Tra i derivati delle lavorazioni delle infiorescenze di cannabis e cannabis light c’è l’hashish. Il “fumo” è ottenuto con la lavorazione-estrazione meccanica del principio attivo dalle infiorescenze, tra questi “estratti” c’è il charas.
Come con il THC, anche con il CBD le cose non cambiano: lavorando le infiorescenze secche o ancora fresche possiamo ottenere (estrarre) tante varietà di hashish senza THC ma ricche di CBD.
E così avremo “battiture” più o meno selezionate delle cime ricche di resina e tricomi. Setacciate, Pressate e lavorate, queste parti della pianta daranno come risultato una pasta omogenea dai colori vari, ovviamente dipendentemente dal metodo di “estrazione” che viene utilizzato.
Tra queste numerose varietà di hashish c’è il Charas.
Il Charas è un’antica varietà di origine indiana che si ottiene dalla lavorazione dei fiori e delle foglie ancora freschi e non essiccati.
Charas (termine Indu) è il nome dato a una forma di hashish di cannabis prodotta a mano nel subcontinente indiano (esiste anche una versione Giamaicana). È fatto dalla resina della pianta di cannabis. La canapa infatti cresce spontaneamente in tutto il nord dell’India lungo il tratto dell’Himalaya (la sua presunta origine ) ed è un’importante coltura da reddito per la popolazione locale.
La differenza tra charas e altri tipi di hashish è come abbiamo detto, che per ottenere questa qualità indiana vengono utilizzate piante verdi, spesso ancora “vive”: non recise.
L’hashish è stato utilizzato in tutto il subcontinente indiano per scopi medicinali e religiosi per migliaia di anni ed è stato venduto normalmente e legalmente durante i periodi dell’India britannica e nell’India indipendente fino agli anni ’80 (la marijuana è ancora in vendita in alcune parti del Rajasthan).
Perchè scegliere il charas al CBD
Tra gli estratti concentrati delle infiorescenze della cannabis al CBD, il charas sembra avere un ruolo di rilievo. Molto probabilmente l’interesse verso questo prodotto deriva dalla sua alta concentrazione di principio attivo cannabidiolo e dalla sua “forza”: non essendo secco il fitocomplesso si mantiene più “attivo”. La lavorazione dei fiori e delle foglie verdi sembra dunque capace di preservare meglio gli effetti.
Il charas al CBD è considerato dunque da molti intenditori, come una delle migliori varianti di CBD in commercio: viene descritto come uno dei migliori “articoli da collezione“ venduto nei negozi di marijuana legale o negli store online.
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Storia del Charas
Il Charas svolge un ruolo importante e spesso integrale nella cultura e nel rituale di certe sette della religione indù, specialmente tra gli Shaivs – la sottodivisione dell’induismo che tiene Lord Shiva come il dio supremo (in contrasto con i Vaisnu che credono che il Signore Vishnu sia il dio supremo) – ed è venerato da alcuni come uno degli aspetti di Shiva. Nonostante questa lunga storia, il charas è stato reso illegale in India sotto la pressione degli Stati Uniti negli anni ’80 e sono state introdotte severe condanne per la coltivazione e il traffico del charas stesso.
Perfino il semplice possesso comportava una pena detentiva obbligatoria di dieci anni. Queste leggi sono state alleggerite, ma il charas rimane un mezzo popolare per la polizia per estorcere denaro ai consumatori della droga. Anche al culmine della repressione, il charas era comunque ancora popolare e lo è ancora oggi, specialmente tra i giovani professionisti e i sadhu indiani. Le sette Naga Sadhus, Aghoris e Tantric Bhairava fumano liberamente come parte integrante della loro pratica religiosa. Molti lo fumano in tubi di argilla chiamati chillum, usando un panno di cotone per coprire l’estremità fumante del chillum e inserendo un cono di argilla di dimensioni di ghiaia fitto come un filtro sotto il pezzo di charas. Prima di accendere il chillum cantano i molti nomi di Shiva in venerazione. Sta riguadagnando la popolarità che un tempo godeva nelle giovani generazioni dell’India considerandola una droga ricreativa di prima scelta. È liberamente disponibile in diversi luoghi di questo paese, specialmente dove c’è una forte affluenza di turisti (Goa, Delhi, Rishikesh, Varanasi, ecc.).
Il Charas oggi in India
Sebbene si possano trovare charas in diversi luoghi dell’India, la sua manifattura può essere rintracciata solo in determinate località come, la Parvati Valley, (Kasol, Rasol, Malana (“Malana cream”), il Kashmir e molti altri luoghi nel nord India. Anche nel sud dell’India ci sono diversi luoghi dove viene prodotto il charas, ma sono molto limitati.
L’hashish di alta qualità in India viene dunque dalla cannabis coltivata in montagna. La varietà di Himachal Pradesh è considerata di altissima qualità in tutta l’India. È facilmente disponibile in Kinnaur, Rispa, Ribba, Shimla, Naldera, Karsog, Narkanda, Kullu e Rampur, praticamente in ogni area in Himachal Pradesh.
Durante la raccolta manuale, le gemme fiorite delle piante di cannabis passano (a differenza delle piante e dei germogli essiccati) tra i palmi delle mani dei raccoglitori e alla fine della giornata si hanno forse 8 o 9 grammi di Charas. Più veloce è la raccolta, minore è la qualità di charas; quindi per fare “Malana Cream” (una delle migliori qualità di Charas) è necessario andare molto lentamente e fare solo pochi grammi al giorno.
Oggi la produzione di cannabis in Himalaya è aumentata con la crescente domanda di charas Malana Cream; l’antica arte di produzione sta scomparendo sotto la pressione di capitalizzare sul mercato nazionale e internazionale. Il charas di alta qualità è stato prodotto anche in Nepal ed è stato venduto nei negozi monopolistici del governo a Kathmandu fino a quando il governo non ha ceduto alle pressioni internazionali e ha abbandonato gli affari negli anni ’70.