La circolare sulle infiorescenze di Marijuana Legale

Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MIPAAF) ha emanato una circolare che ha suscitato un’ondata di apprezzamento da parte di tutti coloro che si sono lanciati nell’avventura della marijuana legale (quella senza THC ma ricca di CBD).

Difatti la circolare cita anche le controverse infiorescenze di canapa industriale includendole a tutti gli effetti tra i prodotti incentivati dalla famosa legge (242 del 2016).

In poche parole la norma che vuole incentivare la reintroduzione della canapa in Italia annovera esplicitamente tra le possibili produzioni anche i fiori femminili della cannabis.

Un sospiro di sollievo per tutti coloro che hanno deciso di intraprendere questo lavoro come coltivatori, grossisti o rivenditori. La circolare comunque sottolinea che le infiorescenze debbono essere quelle coltivate in Italia da sementi certificate delle varietà permesse dalla stessa legge 242.

La comunicazione del ministero ha avuto l’effetto di attivare tantissimi piccoli rivenditori che erano ancora in dubbio se entrare o meno in questo mercato, il leader di settore (EasyJoynt) ne ha subito colto la portata facendo partire una campagna di affissioni su Roma e Milano con headline: “Ora si può”.

In maniera più generale la circolare fa luce su alcuni punti importanti: disciplinare coltivazione e trasformazione, ribadire il supporto alle filiere locali, e che quest’ultime siano veramente orientate alla ricerca e al miglioramento con un particolare riguardo per la sostenibilità ambientale. Inoltre si ribadisce l’importanza di tutte le produzioni relative al mondo della canapa e del loro carattere innovativo, oltre alle altre attività che la pianta della cannabis può assolvere: bonifiche, green-building, attività didattiche, ricerca ecc..

La circolare aggiunge anche delle specifiche riguardanti la normativa della coltivazione, nell’ambito del settore florovivaistico (esplicitando che solo questa tipologia di azienda può trasformare le infiorescenze).

In questo caso si precisa che:
1.      È consentita la riproduzione di piante di canapa esclusivamente da seme certificato.
2.      Non è contemplata la riproduzione per via agamica (no talee) di materiale destinato alla produzione per successiva commercializzazione di prodotti da essa derivati.
3.      Secondo quanto disposto dall’articolo 3, della legge n. 242 del 2016, il vivaista deve conservare il cartellino della semente certificata e la relativa documentazione di acquisto, per un periodo non inferiore a 12 mesi, e, in ogni caso, per tutta la durata della permanenza della semente stessa presso l’azienda vivaistica di produzione.
4.      La vendita delle piante a scopo ornamentale è consentita senza autorizzazione.
5.      L’attività vivaistica è altresì regolamentata […] le misure di protezione contro l’introduzione e la diffusione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali.
6.      Le importazioni a fini commerciali di piante di canapa da altri paesi non rientrano nell’ambito di applicazione della legge n. 242 del 2016 e, in ogni caso, devono rispettare la normativa dell’Unione europea e nazionale vigente in materia.

Ricapitolando la circolare dice si ai fiori femminili di marijuana se lavorati da florovivaisti, esclude prodotti esteri, la propagazione per talee e libera la vendita delle piante per scopo ornamentale.

Redazione

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